Non so esattamente come è cominciata, se mi ha attirato di più la vetrina con i cavalli a dondolo di carta, o l’idea che fosse la nascosta dietro una via secondaria.
"Andiamo a vedere cos’è!" Esclamo.Si percepiva già a pelle che nascondeva qualcosa di magico.
Era la bottega di un corniciaio!Non la semplice bottega di un corniciaio.Bensì un luogo magico dove il legno profuma di olio e le cornici sono opere d’arte quanto i quadri che contengono.
La scelta degli artisti che esponeva evidenziava un notevole gusto e ricerca del timido corniciaio.
Corniciaio poi! Preferisco chiamarlo Artista.
Entrando sulla sinistra c’era una vetrina espositiva, non aveva ante!
Bensì su ogni mensola c’era appesa una cornice sottile ( del colore dello scaffale ) con un vetro.
Una specie di teca gigante.
Più giravo all’interno di quel piccolo mondo più mi sentivo a mio agio.Curiosavo tra le stampe, finchè non ho trovato lei:
Una riproduzione numerata di Federico Soro, un professore delle belle arti di Sassari, guarda caso lo stesso autore dei cavalli a dondolo esposti in vetrina.
Quando l’ho vista ho deciso subito che sarebbe venuta via con me, ritraeva esattamente, un immagine che mi rimase impressa per anni:
Palazzotto antico tutte le finestre sbarrate, una sola finestra aperta con la luce accesa, si vedeva un muro che non arrivava al soffitto i muri completamente bianchi nemmeno un quadro solo un abito appeso, un abito nero ( giacca e pantalone ) con camicia bianca, elegante.
Nella mia mente oltre quel muro c’era lei addormentata su un materasso a terra.L’abito era la sua maschera per poter affrontare il mondo.
Torniamo al nostro corniciaio, non potevo prendere quella stampa senza una cornice fatta su misura."Pensi a una cornice giusta per lei!!" Gli dissi
Scompare un attimo nel retro, e riappare con questa cornice bellissima, profumata di oli e di legni pregiati, l ha fatta a mano, ed è perfetta per rappresentare quella finestra.
Non avrei mai pensato che qualcuno potesse disegnare qualcosa che viveva nella mia mente da tempo.